Weekly Playlist N.01 (2023)

 

Ormai era un mesetto che il giovedì non lo passavamo qui a sfasciare l’apparato uditivo nostro e degli sventurati vicini di casa, banco, postazione lavorativa o sedile dell’autobus; ergo, per prima cosa ci auguriamo tutti che il nuovo anno sia iniziato quantomeno decentemente per tutti gli adepti alla causa di Pagan Storm Webzine, privati da una parte dalla momentanea goduria delle playlist ma dall’altra deliziati da una serie di articoli perfetti per le serate quando fuori piove, quando gli amici si danno malati e la noia va ricacciata indietro a suon di chitarrone e urla infernali. Aiutata da un dicembre senza troppi dubbi tra le migliori mesate dell’alterno 2022, La Gente Deve Sapere ha combattuto in prima fila per tenere vivo e scalciante il palinsesto del sito, sputando fuori ogni martedì le trattazioni per iscritto delle ultime tre bombette di fine anno che ormai tutti voi dovreste conoscere se non possedere nella vostra dimora, sempre che le spese di spedizione giochino a vostro favore: scontato per gli scommettitori incalliti ma lietissimo per le loro orecchie quindi che oggi si parta proprio con “Duke’s Ride (…Of The Spectral Hooves)”, dall’Aamongandr” che ha rafforzato parecchio il nostro già grande amore per il marchio Satanic Warmaster, e che si continui poi col sound apocalittico dei Misþyrming su “Engin Vorkunn” dall’ultimo clamoroso Með Hamri”, e con degli Hate Forest alle prese con “Whiteout Silence” dall’altrettanto dicembrino Innermost”.
Le vostre top-qualcosa erano già belle che pronte ad Halloween e non avete testa di aggiungervi dischi nettamente migliori della one-man band californiana con monicker danese e copertina volontariamente balzana che avete inserito per sembrare esperti? Alla fine va bene così, però almeno per questo 2023 cercate di partire di buon passo orientandovi invece sulle uscite realmente interessanti, delle quali può far parte, in un gennaio abbastanza piatto come lo fu anche il precedente, il L​ä​nge Leve Dö​den” esordio degli Høstsol. L’identità dei quattro teppisti dietro questo nuovo progetto dovrebbe essere cosa nota a chiunque sia informato sui fatti, mentre in molti meno potrebbero essere a conoscenza di quanto màcinino i cinque brani inclusi nel full-length fuori già da un paio di settimane, a partire dalla “Det Som En Gång Var (Det Kommer Aldrig Igen)” furoreggiante nella nostra scaletta odierna.
Insieme alle perverse note del parto nordico appena citato, durante gennaio in redazione sono rimbombati per lo più i grandi dischi rispolverati in occasione di anniversari e compleanni, e per due di essi nello specifico c’è stato anche il ritorno, vagheggiato da un po’ tutto il reame, della rubrica Darkest Past e dei suoi articoli monografici dedicati alle ricorrenze del passato, con una predilizione per i nomi a conduzione singola e lingua madre teutonica; lontani altresì mille miglia per feeling e visioni evocate in chi ha la fortuna di ascoltare, …Magni Blandinn Ok Megintíri…” di Falkenbach e Steineiche” di Paysage D’Hiver hanno appena raggiunto il traguardo dei due decenni e mezzo di vita esatti, meritandosi ogni lode scritta su queste pagine in loro onore oltre che al passaggio di “Towards The Hall Of Bronzen Shields” e “Der Baummann”. Accanto a codesta doppietta da valanga immediata, il 1998 ha però schierato pure un paio di debutti scandinavi tutti tastiere e creatività a profusione, facendoci venir voglia di risentire sia Kark” del culto norreno Perished, sia The Dynamic Gallery Of Thoughts” degli oggi leggermente più noti …And Oceans, cominciando dalle roboanti “Iskalde Strømmer” e “Som Öppna Böcker”. Rimangono invece accodati sul finale -ma daranno uguali se non più ampie soddisfazioni- il 2003 rappresentato finora dai Nehëmah ed il 1993 partito col primissimo nastro degli Strid: i revanscisti francesi fuori dieci anni esatti fa con Shadows From The Past…” volteggiano sulla neve rinverdendo “Siguilum Sanctum Lycantropia”, seguiti dai titanici undici minuti che davano titolo al demo End Of Life” col quale tre norvegesi rimasti orgogliosamente lontani da ogni riflettore si facevano conoscere nel modo migliore.
All in all, un mese è già passato e voialtri le due settimane a venire le passerete si spera anche in compagnia di tutta la robetta descritta oggi… Con magari qualche sorpresa inaspettata ad animare la home del sito più antipatico del nostro angolo web…

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Satanic Warmaster“Duke’s Ride (…Of The Spectral Hooves)” (from Aamongandr”, Werewolf Records 2022)

2. Høstsol“Det Som En Gång Var (Det Kommer Aldrig Igen)” (from L​ä​nge Leve Dö​den”, Avantgarde Music 2023)

3. Misþyrming“Engin Vorkunn” (from Með Hamri”, Norma Evangelium Diaboli 2022)

4. Perished“Iskalde Strømmer” (from Kark”, Solistitium Records 1998)

5. Falkenbach“Towards The Hall Of Bronzen Shields” (from …Magni Blandinn Ok Megintíri…”, Napalm Records 1998)

6. Hate Forest“Whiteout Silence” (from Innermost”, Osmose Productions 2022)

7. Paysage D’Hiver“Der Baummann” (from Steineiche”, Kunsthall Produktionen 1998)

8. …And Oceans“Som Öppna Böcker” (from The Dynamic Gallery Of Thoughts”, Season Of Mist Records 1998)

9. Nehëmah“Siguilum Sanctum Lycantropia” (from Shadows From The Past…”, Oaken Shield Records 2003)

10. Strid“End Of Life” (from End Of Life” (Demo), Autoprodotto 1993)

Michele “Ordog” Finelli

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